terre conosciute, oltre il deserto di Aral. Merja Norim osservava compiaciuto
il lavoro svolto dai suoi lugubri messaggeri. Fuochi tetri circondavano
l’accampamento e bruciavano senza mai estinguersi. Una
volta raggruppato tutto il suo esercito, dall’alto di una formazione
rocciosa, il malvagio pronunciò alcune frasi incomprensibili. Dinanzi
a lui si levarono mulinelli di sabbia, nei quali i sinistri condottieri neri
caduti in battaglia ripresero forma e sembianze. In mezzo a quell’orda
di dannati, dalle ceneri dei fuochi perpetui, si materializzarono i guerrieri
caduti in passato. La profezia si compiva.
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