La pubblicazione

Uno pensa, ho scritto un libro, ho trovato una casa editrice a cui è piaciuto, firmo il contratto e pubblico.
Fosse così semplice... poi mi sono anche complicato la vita volendo inserire dei disegni, certo un valore aggiunto ma chi pensava a una tale complicazione. La scelta dei disegni da mettere, lo studio dei costumi, lo studio delle posizioni, decine di bozze proposte fino ad arrivare alla versione finale e questo per ogni disegno. La disegnatrice è bravissima, forse sono io che sono troppo maniacale nella cura dei dettagli ma è un mio lavoro, come potrei uscire in stampa se non piacesse prima a me?
Poi viene la copertina, ma quante cose bisogna inserire in copertina? Per fortuna ho un amico grafico (Alessio Buono)  che sa il fatto suo e già alla prima proposta ha quasi centrato il layout. Non importa... quando uscirà il libro potrò esserne orgoglioso indipendentemente da quante copie ne venda, è un esperienza che porterò sempre con me.
Grazie Ale

Il dopo Tolkien

Vorrei essere nato prima di Tolkien per poter scrivere molto di più su questo meraviglioso genere.
Purtroppo per noi autori fantasy il dopo Tolkien è stato come la mannaia che si abbatte sul reietto.
Non si  può scrivere un libro fantasy senza che si faccia anche un minimo riferimento al signore degli anelli, draghi, nani, elfi, orchi, alberi parlanti, maghi, potete continuare l'elenco se volete.
Questo genio della scrittura, perche un genio rimane, ha precluso parecchie strade sulla via insidiosa che porta alla narrazione di un'opera fantasy. Io ho cercato di trovare una strada diversa, non volevo riferimenti, non volevo elfi, nani, orchi... quindi come procedere? Due passioni mi hanno accompagnato fin dall'infanzia, la lettura di opere fantasy o fantascientifiche e il mondo dei supereroi.
Ho provato a creare un genere che le raccogliesse tutte e due, trovando un filo di congiunzione tra i due mondi, ai posteri l'ardua sentenza, a febbraio il libro andrà in stampa, vedremo come verrà accolto.

Elvio